Savignano Irpino, ridente paese della provincia di Avellino, sul confine con la vicina Puglia,  domina la Valle del Cervaro, arroccato tra i colli Tombola e Calvario. Il Comune è gemellato con Savigneux, cittadina francese della Loira ed Essenbach, comune tedesco della Baviera. Da agosto 2016 è stato riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia.

Il territorio, abitato sin dall’antichità, reca le tracce di una storia millenaria, testimoniata da importanti ritrovamenti archeologici in località Ferrara e Pustarza. Nel Medioevo il Castrum Sabinianum, di origini  origini longobardo-normanne fu soggetto a diverse dominazioni e teatro di particolari avvenimenti storici. Durante il regno di Tancredi d’Altavilla, nel 1193, nel punto più alto del Castello fu giustiziato il governatore Sarolo Guarna, accusato di aver parteggiato a favore di Enrico VI. La “tombula” in cui Sarolo fu sepolto nei pressi del Castello ha dato origine al nome dell’attuale Tombola, da cui si gode la vista panoramica di Savignano Scalo e dei paesi limitrofi.

Il 1445 segna l’avvento dei Guevara, famiglia nobiliare spagnola giunta in Italia al seguito di Alfonso d’Aragona, che avrebbero conservato il titolo di conti di Savignano fino al 1950. Inico Guevara acquisì i feudi di Savignano e Ferrara trasformando il castello in dimora signorile. Durante il 1500 l’aumento della popolazione rese necessario un ampliamento del paese fino a Porta Grande, antica porta d’accesso racchiusa tra le case di “Via dei Finestroni” a ovest e quelle di “Dietro Corte” a est.

Nel 1700 il centro abitato venne ancora ampliato di nuovi quartieri tra cui il Corso, il Calvario e la Fontana Vecchia. A questo periodo risale la costruzione di Palazzo Orsini, attuale casa comunale posta lungo Corso Vittorio Emanuele, donato alla comunità da Papa Benedetto XIII con la funzione di “Hospitius pro peregrinis”.

Scrigno di tesori da scoprire è la Chiesa Madre,  eretta sulla vecchia chiesetta medievale, con la facciata realizzata in pietra viva proveniente dalla “Targiana” (località situata tra Savignano e Monteleone di Puglia). Il portale centrale, che le conferisce monumentalità, è sormontato da un rosone e da una mezzaluna con una maiolica raffigurante Sant’Anna, protettrice del paese. Alla santa, venerata durante la festa del 25-26-27 luglio, è dedicata una Cappella di particolare pregio artistico, restaurata tra il 2010 e il 2013. Altri edifici religiosi sono la Chiesa del Purgatorio, ottocentesca, di cui svetta il campanile con il piano dell’orologio e la cupoletta, la Chiesa della Madonna delle Grazie e la Cappella del Calvario.

Particolarmente rinomata per le sue acque, provenienti dalle sorgenti del Monte S.Angelo, è la Fontana Angelica, detta anche Candida, costruita nel 1912 e caratterizzata da tre papere in ghisa. Prima della costruzione dell’acquedotto soddisfaceva il fabbisogno d’acqua dell’intero paese ed era luogo di incontro e socializzazione, oltre che fonte di guadagno per gli “acquaiuoli”.

Savignano offre ai suoi visitatori una variegata gamma di itinerari tra bellezze architettoniche, storico-artistiche e paesaggistiche: scorci e vedute indimenticabili; incantevoli opere d’arte, realizzate nei secoli da maestranze locali, sentieri immersi nel verde intenso dei boschi, tra sorgenti e oasi naturalistiche. Percorsi che risvegliano i sensi, odori e sapori genuini che rinvigoriscono corpo e mente.

Numerose le prelibatezze enogastronomiche, lavorate artigianalmente: olio Ravece DOP,  latticini (caciocavallo podolico, caciocavallo affumicato, treccia, scamorza, ricotta), salumi (soppressata irpina, capicollo), aglio bianco dell’Ufita, miele. La pasta fatta a mano è da sempre un’arte e una tradizione: ogni anno le mamme e le nonne del paese si prodigano nella realizzazione di decine di chili di orecchiette, cucinate nella famosa sagra di agosto, affogate nel classico ragù di carne o nella più moderna versione delle “orecchiette tricolore”, con pomodorini, rucola e parmigiano. Altri piatti tipici sono: “Cicatielli e fagiolini”, “laganiell e fasul”, la cosiddetta “colazione savignanese” (patate e peperoni fritti), la zuppa di soffritto di maiale, “la ciambott” (zuppa di zucchine, patate, fagiolini, sedano).

D’estate tornano a popolarlo i numerosi savignanesi emigrati in Italia e nel mondo, allietati dagli eventi dell’imperdibile Savignanestate.

INFO TURISMO 

Comune +39 0825867009

www.comune.savignano.av.it

Come raggiungerla

Da Napoli percorrendo l’autostrada A16 Napoli/Bari e uscendo al casello di Grottaminarda. Seguire la SS90 delle Puglie in direzione di Ariano Irpino. Da Bari percorrendo l’autostrada A16 Napoli/Bari e uscendo al casello di Vallata. Seguire la SS90 delle Puglie in direzione di Ariano Irpino.