CENNI STORICI

La leggenda narra che nel suo mare abitavano le mitiche Sirene, che tentarono Ulisse con il loro canto melodioso. Sorrento è come una sirena che avvince ed ammalia con i profumi degli alberi di limoni ed aranci, con gli ulivi dagli scuri tronchi contorti e con il suono che il mare produce sulle rocce nate dalla furia lontana di un vulcano.
Città greco-osca, forse fenicia, in seguito romana, Sorrento seguì le sorti di Roma fino alla caduta dell’Impero. Gli antichi romani furono i primi ad essere attratti da questi luoghi e costruirono sulla costa le più belle ville dell’Impero. In tempi più recenti la città ha incantato personaggi come Goethe, Wagner, Nietzsche, che venivano qui durante i loro Grand Tour attraverso l’Europa.
Nell’alto Medioevo fu Repubblica, citata tra le più importanti città marinare del Mezzogiorno; in seguito fu sottoposta al ducato napoletano dal quale si distaccò nel XI secolo.
Il processo storico che portò alla costituzione del Ducato di Sorrento rientra nella logica evolutiva comune tanto ai possedimenti bizantini (Napoli, Gaeta, Amalfi e Sorrento) quanto a quelli longobardi (Benevento, Salerno e Capua) dell’Italia meridionale. Il ducato sorrentino, che abbracciava tutta la penisola dal fiume Sarno a Punta Campanella, ebbe una certa risonanza dovuta soprattutto alla diffusione delle industrie delle costruzioni e delle forniture navali, al commercio marittimo ed alla produzione di vino e frutta. La classe politica sorrentina era però costituita da un’aristocrazia che basava il proprio potere sulla proprietà fondiaria, mentre il commercio marittimo rimaneva ristretto all’attività di piccoli commercianti locali. Perciò Sorrento non divenne mai una potenza marinara.
Anche la creazione dell’Arcivescovado avvenne con ogni probabilità in seguito al formarsi del Ducato. Questo fu sottoposto per un certo periodo al duca longobardo di Salerno. Riacquistata l’indipendenza nel 1052 con l’aiuto normanno, ne accettò la protezione, legando sempre più la propria politica a quella del duca di Capua, insieme al quale fu travolto nella guerra contro l’altro duca normanno Ruggero II d’Altavilla.
A Sorrento, che prima della conquista godeva di un proprio governo, fu garantita una maggiore autonomia. Infatti la città non fu data in feudo e conservò i privilegi airstocratici ed il controllo dei casali (Massa, Il Piano e Vico), pur dovendo rinunciare all’indipendenza politica.
Ai primi del XIV secolo avvenne la scissione della nobiltà più antica in due Sedili, con la costituzione, in contrapposizione all’originario Sedile di Porta, del Sedile di Dominova. Il prestigio dei Sedili di Sorrento arrivò a contendere alcuni privilegi alla stessa capitale Napoli.
Un evento rilevante nella storia della città fu l’invasione turca del 1558, per i saccheggi e per il grande numero di cittadini uccisi o deportati come schiavi a Costantinopoli. Questo evento costrinse ad affrettare le opere di rifacimento delle mura cittadine, che furono completate nel 1561.
Nell’età della Controriforma la vita sociale ed artistica della città decadde in uno stucchevole arcaismo; sorsero varie accademie e si diffusero innumerevoli ordini monastici, tanto da dare a Sorrento una marcata impronta conventuale. Invece lo sviluppo borghese del Piano e degli altri centri vicini ne favorì l’evoluzione economica e sociale.
Nel primo periodo borbonico si andò intensificando l’attività marinara e la pesca del tonno, fiorente fino agli inizi del XX secolo. Con il ritorno dei Borboni dopo la tragica rivoluzione del 1799, i Sedili nobiliari vennero aboliti ed Il Piano nel 1808 e Meta nel 1819 ottennero l’autonomia. Dopo l’Unità d’Italia anche S.Agnello si rese autonoma, mentre Sorrento subiva il “risanamento edilizio” che ne mutò l’antico aspetto.
Nei primi anni del XIX secolo l’industria della tarsia del legno andò sostituendo progressivamente la più antica industria della tessitura della seta. Anche l’agricoltura si andò sviluppando al punto che assunse ai primi del ‘900 le caratteristiche di una vera e propria attività industriale e commerciale, con la coltivazione intensiva degli agrumi, la trasformazione dei prodotti zootecnici e le esportazioni, portando alla istituzione a Sorrento della Facoltà di Agraria.
Nel secolo scorso, ed in particolare intorno agli anni sessanta, si è progressivamente sviluppata l’attività turistica, fino a diventare il settore di punta dell’economia di Sorrento. Oggi la città offre una ricettività di alto livello, con alberghi di rango e strutture congressuali in grado di soddisfare ogni esigenza.


I COLORI DI SORRENTO
Il blu del mare fa da sfondo alle delicate tonalità pastello delle case di Marina Grande. L’azzurro caratterizza le acque ricche di storia dei bagni della Regina Giovanna ed i tradizionali gozzi dei pescatori. Il verde viene dai pini marittimi e dagli ulivi che incorniciano la splendida vista sul golfo sulla strada che porta a Positano ed Amalfi, dalle piante di aranci e limoni che profumano l’aria e dalla vegetazione del Monte Faito. Multicolori sono i costumi indossati per la tarantella come i prodotti venduti nel mercatino del centro storico. I fregi della cupola del Sedile Dominova nel centro della città come le decorazioni delle maioliche esposte al Museo Correale di Terranova sono color oro.

DA VEDERE
MUSEO CORREALE DI TERRANOVA. In questa grande, splendida villa che i conti di Correale hanno donato alla città si respira l’aria di un’antica residenza nobiliare: i mobili preziosi, le porcellane raffinate ed i dipinti rari che la abbelliscono ne fanno una testimonianza dei vertici raggiunti dalla civiltà napoletana.
DINTORNI. Il Nuovo Progetto Tolomeo offre una rete di sentieri che si estende per circa 110 km. tra Sorrento, Sant’Agnello e Massa Lubrense. A due passi dal centro abitato di Sorrento, incamminandosi per questi sentieri, si viene rapiti da un panorama e da un ambiente ricco di profumi e colori, senza uguali. La ricchezza del territorio della Penisola Sorrentina può essere scoperta in tutto il suo splendore: verdi colline punteggiate da limoni ed ulivi, alte coste rocciose ricche di macchia mediterranea che si protendono fino al mare nascondendo baie ed anfratti alquanto suggestivi: Bagni della Regina Giovanna, Baia di Jeranto, isolotti Li Galli. Raggiungendo la parte più alta di Sorrento, il Picco Sant’Angelo ed il vicino Bosco Le Tore (Oasi del WWF) si rimane incantati davanti a panorami che in un unico sguardo uniscono mare e montagna.

PRODOTTI TIPICI
OLIO D’OLIVA. La coltivazione dell’ulivo in Penisola Sorrentina risale a tempi molto antichi. Il territorio circostante l’attuale Punta Campanella era denominato Capo Minerva, perchè consacrato al culto della dea della sapienza, cui i focesi, coloni greci, eressero un tempio, meta di pellegrinaggi. Lungo il percorso intensa era la coltivazione dell’ulivo, destinato alla produzione di oli che i pellegrini acquistavano per farne offerta alla divinità ritenuta dagli antichi inventrice delle olive e dell’olio (oleaeque Minerva inventrix-Virgilio). Le particolari condizioni orografiche, che impongono costosi terrazzamenti, il clima tipicamente mediterraneo e la natura vulcanica del terreno rendono l’ambiente della Penisola Sorrentina decisamente originale e tipico, come tipico è l’olio che vi viene prodotto.
L’extravergine di oliva “Penisola Sorrentina” ha ottenuto nel 1997 la D.O.P.
LIMONI. Numerosi documenti storici confermano la presenza di limoni in questa zona a partire già dal 1500: atti di vendita, dipinti, trattati di letteratura e di botanica. I primi limoneti condotti in forma specializzata sarebbero stati opera dei Padri Gesuiti nel ‘600. ancora oggi dovrebbe essere attivo uno dei primi fondi coltivati, nominato “Il Gesù”, situato nella conca di Guarazzanno, tra Sorrento e Massa Lubrense. Proprio da questi due Comuni hanno avuto origine i nomi dell’ecotipo del limone “Ovale di Sorrento”, con i sinonimi “Limone di Massa Lubrense” o “Massese”. Trovandosi la Penisola Sorrentina al limite nord di latitudine, quindi al limite dei minimi termici per la coltivazione del limone, si fa ricorso alle pagliarelle, stuoie di paglia che ricoprono le chiome degli alberi per proteggerli dal freddo e dal vento. Questa copertura provoca un ritardo nella maturazione dei frutti. L’”Ovale di Sorrento” ha ottenuto nel 2000 il riconoscimento di I.G.P.
Per altri prodotti, come il pomodoro a cuore di bue e la noce di Sorrento, sono in corso le procedure per il riconoscimento di qualità.

GLI INCONTRI INTERNAZIONALI DEL CINEMA
Da oltre quarant’anni costituiscono un appuntamento con l’arte cinematografica. Durante le varie edizioni attori come Ingrid Bergman e Anthony Quinn, registi come Martin Scorsese e Francis Ford Coppola si sono ritrovati per le strade di Sorrento insieme ai turisti.

INFO TOURISMO
Centralino Comune 081 5335300

www.comune.sorrento.na.it

COME RAGGIUNGERLA
In aereo: aeroporto di Capodichino, poi in bus per la Penisola Sorrentina; in treno: Circumvesuviana da Napoli per Pompei, Ercolano, Sorrento; via mare: con traghetto ed aliscafi da Napoli Molo Beverello; in auto: autostrada A3 Napoli-Salerno, uscita Castellammare di Stabia, SS. Sorrentina.

Fotografia di Luigi De Pascale